Tre Intermezzi buffi di Tommaso Albinoni su libretto di Pietro Pariati. Prima rappresentazione: Venezia, Teatro San Cassiano, 26 novembre 1708.
Albinoni, non avendo preoccupazioni di carattere economico, ha potuto dedicarsi allo studio della Musica e rimanere un musicista indipendente; a tal proposito lui stesso si definisce “musico di violino, dilettante veneziano”.
Trovo la forma dell’intermezzo buffo molto divertente! E’ bello giocare nell’interpretazione dei doppi sensi, burlare in iscena e burlarsi di sé stessi e degli altri, creare situazioni verosimilmente verosimili…
L’accattivante e spigliata regia, assieme ai bellissimi costumi indossati (soprattutto quello finale, spettacolare, confezionato su misura per me!), ha coronato degnamente la fine del Carnevale famoso in tutto il mondo, costituendo una serata speciale di chiusura. L‘emozione era tanta, ma la soddisfazione l’ha superata! Venezia, il Teatro, i costumi settecenteschi in un’opera d’inizio ‘700, il Carnevale, gli spettatori mascherati in platea…che atmosfera stupenda! Anche l’edizione dell’anno successivo per il Festival Internazionale “Musica in Collina” nelle Marche è stata molto bella. Anche il direttore artistico è rimasto contento e soddisfatto: mi ha porto i suoi complimenti (quasi incredibile a credersi, conoscendolo…) per la musicalità e l’aver dato vita ad un personaggio delizioso, simpatico e scaltro quale Vespetta.